Fino al 1990 il Sachsenring apparteneva al territorio dell'allora Repubblica Democratica Tedesca ed attraversava il centro urbano di Hohenstein-Ernstthal. Oggi il circuito sorge alla periferia della cittadina sassone, viene percorso in senso antiorario ed è il più corto tra quelli del Motomondiale con i suoi 3.671 metri di lunghezza!
Non è però larghissimo: 12 metri, con 10 curve a sinistra e soltanto 3 a destra. La prima parte è molto mista da risultare quasi un 'kartodromo', e la seconda molto veloce.
Per quanto il tracciato sia piuttosto corto, il rettilineo è di 700 metri e tutto in salita: questo significa che la potenza del motore si farà sentire tantissimo.
Secondo i dati Brembo, la tortuosità del Sachsenring si traduce in un ricorso modesto ai freni: le frenate sono 8, di cui 6 nelle curve a sinistra (solo in Austria e Thailandia ce ne sono meno).
Ridotti sono anche gli spazi di frenata: in metà delle 8 staccate non si raggiungono nemmeno i 100 metri. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore è di 7,9 quintali.
Delle 8 frenate, curva 1 è quella che comporta il maggiore sforzo per i piloti e gli impianti frenanti; una è caratterizzata da media energia e le rimanenti sono tutte a bassa energia.
La motoGP entra in curva 1 a 73 km/h dopo 265 metri di frenata. Andando avanti, troviamo una sorta di 'cavatappo' dalle curve 2, 3 e 4, in cui si scende, si fa una 'omega' e si risale.
Un tratto distintivo del circuito tedesco è che da curva 4 all'uscita di curva 10, le moto restano sempre inclinate sul lato sinistro: le gomme dunque lavorano veramente tanto e si consumano moltissimo.
Caratteristica curva 11, dove all'improvviso si torna a destra dopo tanto tempo e quel lato potrà essersi inevitabilmente raffredato, sia nell'anteriore che sul posteriore. Da lì inizia anche la picchiata: quindi una curva molto tecnica e parecchio difficile da affrontare.
Staccata 'violenta' a metà salita della curva 13, che immette nel rettilineo: sarà importante avere una moto molto stabile, che permetta di curvare forte per presentarsi con buon grip e gas in mano, anche perché non sono tantissimi i punti di sorpasso in questo tracciato!